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La Storia di Mazzano

Pubblicato da rmadmin il 30/04/2019
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MAZZANO DI ROMA

Matianum, questo sembra essere il nome antico più recente per questo paese. Perdonateci la apparente contraddizione, ma quando si parla di questo distretto, quello dell’ Agro Falisco, bisognerebbe abbassare la voce e procedere in punta di piedi. Infatti siamo all’interno di un territorio abitato in tempi antichissimi e cioè parliamo del secondo millennio prima di Cristo, per cui quando nel 700 a..C: a Roma balbettavano i gemelli allattati dalla lupa, già a Narce, vicinissimo a Mazzano, si stavano alzando le barriere difensive e approntando i rituali di chiusura in prospettiva di pericolose invasioni. Narce è il grande interrogativo di chi si avvicina al territorio di Mazzano con quella curiosità intenta a capire e carpire il genius loci del posto per abitarlo felicemente. Oggi, il centro storico che si avvita sulla rupe tufacea e ad ogni vicolo apre prospettive di acque scroscianti, quelle del fiume Treja che scorre all’interno del paese, parla il linguaggio dell’insediamento medioevale e dei passaggi di mano dei conti e dei marchesi che si sono disputati il possesso di questo gioiello vicino Roma eppure cosi lontano nello spaziotempo.

Mazzano ha mantenuto una sua fierezza elitaria, fierezza che il Museo Civico Archeologico Virtuale di Narce ha rafforzato mettendo a conoscenza l’intero paese delle grandi potenzialità che conserva in sè , informando i ragazzi e la scuola che essere cosi contigui ad una delle rarità archeologiche d’Italia, è un grande vanto.

Addirittura commissioni di architetti stranieri hanno proposto soluzioni urbanistiche in linea con le memorie archeologiche ,questo per dire quanto all’estero siano conosciuti i Falisci, gli Etruschi e non solo i Romani come popoli significativi di questa terra laziale.

Se il borgo di Mazzano vecchio sembra senza tempo, la nuova Mazzano è linda e ordinata, facilitando cosi l’insediarsi non solo di gente locale ma anche di esuli della città in emigrazione verso una natura più integra e salutare. Ecco che si distinguono le eccellenze alimentari, per esempio la più buona biscotteria del Lazio, ortaggi e frutta a km 0, e strano a dirsi una pescheria cosi fornita da fare invidia a Roma. Famose anche le nocciole e i vigneti biologici.

Il Comune si distingue per vivacità e iniziative anche molto audaci, come se si sentisse la responsabilità di far vivere e di far presente ai suoi cittadini, che la comunità gode di una zona cosi bella per GIACIMENTI CULTURALI.

Tornando dunque al complesso degli insediamenti di Narce è stato possibile ricostruire la vita di questi lontanissimi abitanti che qui avevano questa florida società. Addirittura dai corredi delle tombe più antiche femminili emerge dalle nebbie del passato una principessa di Narce con i suoi vestiti in lino e lana e delle strane e baluginanti placchette d’oro sulla gonna.

Il Treja nelle anse forse nasconde un antichissimo Santuario delle Acque (a Pizzo piede) che Falisci ed Etruschi avrebbero rispettato mentre, sfuggito ai Romani, poi e stato distrutto dal tempo e dall’incuria.cascate-monte-gelato

Certo l’acqua continua il suo dialogo con il paese, grande risorsa è Il Parco del Treja, strano fiume che non corre verso il mare, e lo sono anche le gite alle cascate di Monte Gelato, il parco giochi per bimbi, un casale agriturismo , varie postazioni per pescatori in cerca di pace, una gita a piedi che lungo un sentiero bordofiume  porta direttamente a Mazzanopaese.

E infine i pascoli da sempre abitati da pastori locali e sardi e una ricchezza di flora ora ripariale ora di collina: ornielli, lecci, olmi, fillirea, ontani e infine la popolazione dei rapaci, i picchi , le ghiandaie, e tutta la fauna integra della natura già selvaggia, volpi, tassi, donnole istrici.

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